Essere Vegani o Vegetariani, vivendolo come una privazione invece che come una conquista, sappiate non funziona e se funziona non funz...
Essere Vegani o Vegetariani, vivendolo come una privazione invece che come una conquista, sappiate non funziona e se funziona non funziona a lungo. Perché tutto ciò che ci priviamo per effetto psicologico, poi lo desideriamo.
Se ci piaceva la carne e ci passiamo davanti avremo ancora la salivazione automatica ed il desiderio di assaggiarla (molto probabilmente per riflesso condizionato come insegna l'esperimento con i cani fatto da Pavlov).
Certo a chi non piaceva prima ne carne ne pesce, non avrà nessun problema perché semplicemente non li desidererà.
Il problema da gestire e a volte scendere a patti infatti non è l'alimentazione, quanto il desiderio.
Una soluzione potrebbe essere diventare buddisti oltranzisti convinti e attraverso la meditazione riuscire a raggiungere l'illuminazione e l'abbandono di ogni desiderio (forse gli over anta ricorderanno il romanzo "Siddartha di Hermann Hesse")
E intendo quel Siddartha "non della via di mezzo" che invece potrebbe già illuminarci verso una moderata soluzione. Quella via di mezzo ben descritta nel film di Leonardo Bertolucci "Il Piccolo Buddha", tratto dall'omonimo romanzo di Gordon McGill, interpretato da Keanu Reeves, di cui puoi vedere qui sotto la scena relativa.)
Perché provare a raggiungere l'illuminazione e l'abbandono di ogni desiderio in occidente, oggi, con tutta la pressione psicologica esercitata dalla pubblicità è peggio che provare a fare le sette fatiche di ercole, come ben dimostrato dall'esperienza di Martin Lindstrom nel suo libro le Bugie del Marketing. Perché
[...] le aziende ingannano, seducono e persuadono a comprare roba che non ci serve. [...] grazie ai nuovi e sofisticati strumenti che hanno a disposizione, e alle nuove scoperte nel campo del comportamento dei consumatori, della psicologia cognitiva e delle neuroscienze, le aziende sanno cosa ha effetto su di noi [...] hanno scoperto come renderci dipendenti – fisicamente e psicologicamente – dai loro prodotti [...]
e condizionarci con varie tecniche di comunicazione (musiche, suoni, odori) fin da quando siamo nell'utero materno.
Pertanto se scegliete di essere vegani o vegetariani per avere un controllo sull'alimentazione, e vi piacciono gli alimenti derivati dagli animali, sappiate che avrete a che fare con il problema della gestione del desiderio, immersi in un mondo che fa di tutto per stimolarvelo ed eccitarvelo al massimo potenziale. Lo stoicismo era più facile in altri tempi, nei quali la scienza della persuasione pubblicitaria non esisteva, dove la sua potenza di fuoco ci ha praticamente circondato. E cari amici vegani e vegetariani, sappiate che cercare di convincere i propri amici immersi pure loro in questa inondazione di stimoli e come essere un salmone che risale le insidiose rapide di una il fiume nel quale ci sguazza una sovrappopolazione di orsi con la bocca aperta.
Cosa fare? Come resistere o difenderci dal sovraeccitamento del desiderio e bombardamento persuasivo nel quale siamo immersi?
La psicologia breve strategica e Giorgio Nardone ci insegnano che piccole concessioni sono il modo migliore per mantenere il controllo. Ovvero creare zone controllate di fuori controllo è una buona soluzione (esempio 1 volta a settimana), dove, come dicono alcuni, esistono cibi per il corpo (e per le scelte etiche e/o salutiste) e cibi per l'anima (cioè per appagare i propri desideri più sfrenati stimolati a più non posso dalla propria influenza culturale e pubblicitaria, in pratica cose che a volte si chiamano: pizza, lasagne e altro in base ai propri gusti).
Come dico sempre, basta mangiare solo 1 volta a settimana, invece che tutti i giorni, cibi di origine animale, e il consumo di animali nell'industria alimentare passerebbe in un anno da 70 miliardi a 10 miliardi.
P.s. Si lo so, avrei dovuto scrivere: basterebbe, invece di basta, ma faccio pubblicità anch'io, e basta suona allo stesso modo dell'imperativo. ;-) Subdolo ... ed e solo una micro briciola rispetto alle tecniche usate.
Nessun commento